domenica 12 giugno 2016

La tecnica Raw

La tecnica fotografica Raw consiste in un particolare metodo di memorizzazione dei dati descrittori di un'immagine. Viene usata per non avere perdite di qualità della registrazione su un qualsiasi supporto di memoria.

RAW è un termine inglese che significa "grezzo"; i dati così come escono dal sensore vengono salvati in un file senza subire trattamenti  che possono invece essere applicati in fase di postproduzione, ampliando notevolmente le possibilità creative del fotografo.

La scrittura e lettura dei file in formato Raw è decisamente più lenta rispetto a quella in formato JPEG a causa della maggiore quantità di dati da muovere (in lettura o in scrittura). Questo rende più difficoltosa l'archiviazione dei file e la loro successiva visione.

Il suo sfruttamento richiede il trasferimento di una maggiore quantità di dati sui supporti di memoria (con il conseguente allungamento del tempo di memorizzazione), inoltre comporta l'occupazione di uno spazio maggiore di memoria. Ma tale limite non rappresenta un grosso problema visto il continuo incremento di velocità di scrittura delle schede di memoria, ed il loro costo specifico per megabyte che progressivamente diminuisce.

Per elaborare un file Raw occorre un software adeguato che possa almeno compiere le operazioni che normalmente compie il processore d'immagine della fotocamera e cioè:

  • applicare l'algoritmo di demosaicizzazione per calcolare le due componenti RGB per ogni pixel non direttamente lette dai singoli elementi unitari fotosensibili del sensore;
  • formare il file grafico con i tre canali RGB campionati a 8, 10, 12, 14 o 16 bit come previsto dall'hardware della fotocamera (convertitore A/D);
  • apportare modifiche alle caratteristiche principali dell'immagine (bilanciamento del bianco, esposizione, contrasto, regolazione selettiva dei colori, correzione della gamma dinamica;
  • convertire e salvare il file Raw in vari formati: non compresso (BMP, TIFF a 8 bit/canale, TIFF a 16 bit/canale, GIF, ecc); oppure compresso con metodi di tipo Lossy (.JPG, .JP2, ecc); oppure ancora compresso di tipo lossless (TIFF compresso .LZW, .PNG, ecc) in modo che il file sia leggibile dai normali software di trattamento delle immagini.

Talvolta però questi software fanno molto di più, ovvero:

  • apportano altre modifiche all'immagine, come la correzione della aberrazione cromatica e delle aberrazioni sferiche dovute alla geometria dell'ottica;
  • rimuovono l'effetto di vignettatura dell'immagine;
  • riducono il rumore elettronico nelle immagini riprese con scarsa illuminazione;
  • applicano filtri per il miglioramento del dettaglio dell'immagine e migliorano la nitidezza apparente;
  • eliminano le interferenze che si generano in alcuni sensori in certe condizioni di ripresa.

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