martedì 14 giugno 2016

La solarizzazione

La solarizzazione è un procedimento usato in fotografia che si può ottenere producendo un' immagine semi negativa su una carta di stampa. Per effetto di una reazione chimica dell'argento che si trova sulla parte sensibile della pellicola, se l'immagine viene esposta più a lungo rispetto al necessario, alcune aree sul negativo si scuriscono, invece di schiarirsi, apparendo nere sulla carta da stampa. In tali aree si determina un'inversione dal positivo al negativo.

La solarizzazione è praticamente impossibile da ottenere con i materiali sensibili attuali, salvo in situazioni particolari, come ad esempio lunghe esposizioni notturne di zone scarsamente illuminate, ma con alcuni punti luminosissimi (ad esempio lampioni stradali).

Nella fotografia tradizionale la vera solarizzazione è praticamente impossibile da ottenere coi materiali sensibili attuali. Coi programmi di foto-ritocco si può invece simularla facilmente, anche nel caso di immagini a colori, semplicemente facendo assumere una pendenza negativa alla curva di trasferimento da immagine originale a immagine ritoccata, nella zona delle alte luci.

Il secondo fenomeno chiamato solarizzazione, anzi quello a cui normalmente ci si riferisce quando si parla di solarizzazione, è in realtà, più propriamente, la "pseudo-solarizzazione" o "effetto Sabattier". si ottiene in camera oscura con il seguente procedimento:
  • esposizione della carta fotografica o della pellicola negativa
  • sviluppo parziale fino alla comparsa di una parte dell'immagine
  • seconda esposizione, ottenuta illuminando la carta o il negativo durante lo sviluppo
  • completamento dello sviluppo, avendo l'accortezza di non muovere la carta nel bagno come si fa normalmente, oppure muovendola lentamente per ottenere particolati effetti di scia. In questa fase appare la (pseudo)solarizzazione: le parti già sviluppate (le più scure) infatti agiscono come un filtro protettivo, mentre le altre, colpite dalla luce, subiscono un processo di inversione tonale (e sul negativo appariranno positive). Inoltre, fra le zone di diversa densità compare una sottile linea grigia, detta linea di Mackie, dovuta all'esaurimento locale dello sviluppo
  • completamento del processo con fissaggio, lavaggio ed asciugatura.
Nella fotografia tradizionale questo metodo è principalmente usato con immagini in bianco e nero. Si ottengono risultati diversi a seconda che si usino pellicole negative per fotografia tradizionale, carte fotografiche o pellicole ad alto contrasto per arti grafiche.

È anche possibile produrre una pseudo-solarizzazione con materiale a colori (negativi, carte, diapositive), usando luce bianca o colorata durante la seconda esposizione.

Questa tecnica può anche essere utilizzata da un fotografo pubblicitario per dare un tocco particolare ad alcune delle immagini scattate.

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