lunedì 13 giugno 2016

Il sistema zonale

Il sistema zonale è stato portato a conoscenza del grande pubblico nel lontano 1948, attraverso la pubblicazione del suo secondo libro  di Ansel Adams intitolato: “The negative”.

Tale sistema è stato elaborato espressamente per la stampa in bianconero delle  pellicole negative piane (oggetto di questa prima parte), ma rappresenta un valido strumento dal punto di vista didattico indipendentemente dall'utilizzo dell'analogico o del digitale. Si tratta di una tecnica utilizzata in fotografia per determinare l'esposizione e il procedimento di sviluppo ottimali per rendere l'intera gamma delle sfumature tonali di una determinata scena.

Il metodo, bilanciando esposizione e sviluppo della pellicola, si propone di riuscire a trasferire sulla stampa finale, la massima quantità di toni e dettagli presenti nella scena ripresa.

Il sistema zonale divide la scala tonale presente in una stampa in 11 zone distinte, da O a X:



Zona O – Nero totale nella stampa. Es.: stanza completamente buia.

Zona I – Molto vicino al nero, non ci sono dettagli. Es.: tessuto nero senza trama, tipo velluto.

Zona II – Grigio-nero, parti più scure in cui si cominciano a intravedere i dettagli. Es.: parti interne di un cespuglio o un albero in ombra.

Zona III – Grigio molto scuro con dettagli ben distinguibili, rappresenta la zona di riferimento dove dovranno essere collocati i dettagli in ombra. Es.: parti scure in ombra, come la corteccia di un albero.

Zona IV – Grigio medio scuro con ottimi dettagli. Es.: fogliame scuro, parti della pelle in ombra, ombre di un paesaggio.

Zona V – Grigio medio (grigio Kodak con riflettanza 18%). Rappresenta la zona centrale di riferimento per l’esposizione. Es.: cielo sereno al nord, carnagione scura, pietra grigia.

Zona VI – Grigio medio-chiaro. Es.: carnagione caucasica, sabbia, ombre sul paesaggi innevati al sole.

Zona VII – Grigio molto chiaro con dettagli ancora sufficienti. Es.: pelle e capelli molto chiari, sabbia e rocce bianche.

Zona VIII – Quasi bianco: parte dell’immagine più chiara in cui si intravedono alcuni dettagli. Es.: tessuto bianco lucido, neve con cielo nuvoloso, riflessi su pelle molto chiara.

Zona IX – Quasi bianco puro senza particolari visibili. Es.: riflessi su superfici bianche o metalliche.

Zona X – Bianco puro, colore della carta su cui si stampa. Es.: fonti di luce diretta: sole, fari, ecc.

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