domenica 12 giugno 2016

Il bracketing

La tecnica del bracketing consiste nell’effettuare una serie di scatti variando i parametri dell’esposizione. In genere si eseguono tre scatti “a forcella”: uno per il valore che l’esposimetro suggerisce come corretto, uno in sottoesposizione, l’altro in sovraesposizione.

Il bracketing in pratica prevede l'esecuzione di almeno 3 foto separate tra loro da una forcella di sovra e sottoesposizione (tempo più lungo e più corto del previsto) che permette di "centrare" la foto perfetta. La tecnica è diffusissima nelle reflex a pellicola poiché offre un modo per cautelarsi contro errori di esposizione a fronte di un po' di spreco di pellicola.

Nel mondo digitale non viene usata granché visto che esiste modo per controllare immediatamente la foto appena scattata e decidere se rifarla. Tuttavia non sempre è possibile rifare una foto e talvolta ciò che vediamo soddisfacente sul display della fotocamera si rivela insoddisfacente una volta proiettato su uno schermo più ampio, come quello di un PC, oppure stampato. Di conseguenza la presenza di un'esposizione variata a forcella costituisce una garanzia anche nel mondo digitale.

Oltre a quello relativo all'esposizione, ci sono altri tipi di bracketing.

  • Il bracketing del fuoco è utile in situazioni con profondità di campo limitata, come una macrofotografia. Con questo tipo di bracketing si può avere una serie di fotografie con diverso piano focale per poi scegliere la foto che ha il fuoco migliore, o combinarle in camera oscura digitale (tramite software fotoritocco), per aumentare la profondità di campo, sia con sovrapposizioni e tagli manuali, sia con appositi software che eseguono questi compiti automaticamente.
  • Il bracketing sul bilanciamento del bianco, che si può trovare unicamente nella fotografia digitale, permette di avere più foto dello stesso soggetto con punti del bianco differenti, per poter scegliere quella con i colori più realistici.
  • Il bracketing del flash è un modo di lavorare con i flash elettronici. Vengono scattate varie foto con una potenza del flash variabile da scatto a scatto.

A cosa serve tale tecnica? A trovare l’esposizione ottimale anche in situazioni difficili che possono ingannare l’esposimetro, oppure quando si è in dubbio sul giusto valore dell’esposizione o su come interpretare “fotograficamente” una scena.

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